Via Attilio Zuccagni Orlandini

“Roma è la città dei portenti; meno vasta di poche altre nel ricinto, e meno popolosa di alcune capitali moderne, può nondimeno riguardarsi a buon diritto, e per moltiplici titoli, come la prima del mondo conosciuto. Nel suo nome stesso è un prestigio; gli stranieri, i più orgogliosi e i più avversi al decoro italiano, sono forzati a venerarlo. Alla vista poi della città eterna, niuno di loro potè giammai sottrarsi agli effetti di forte emozione”.
Con queste parole Attilio Zuccagni Orlandini, cartografo e geografo (Fiesole, 1784 – Firenze, 1872) apre nel 1870 l’opera “Roma e l’agro romano – illustrazioni storiche-economiche”. Molto tempo è trascorso, Roma era stata appena proclamata capitale del Regno d’Italia, sull’onda dell’entusiasmo risorgimentale, mentre ora per molti aspetti sembra sprofondare in anni più bui. Questa dichiarazione d’amore di un grande intellettuale dell’epoca però può dare il giusto impulso a rivalutare questa città.

La via dedicata al geografo si trova tra la Marranella ed il Pigneto a pochi metri da piazza dei Geografi, dove sorge la chiesa di S. Barnaba: è una stradina stretta che corre in diagonale rispetto ai principali assi viari aperto negli anni ’50/’60 del ‘900, e precisamente da piazza Eratostene, in prossimità di via del Pigneto, fino a via Antonio Tempesta, nei pressi di Via Augusto Dulceri. Nello sbocco in Via Tempesta non è transitabile alle auto, ma solo ai pedoni che devono percorrere una breve discesa.

carta della Provincia di Terra di Lavoro tratta da Corografia fisica, storica e statistica d’Italia e delle sue isole di Attilio Zuccagni Orlandini.


Fonti

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Attilio_Zuccagni-Orlandini